Considerare la depressione rispetto ai suoi sintomi, invece che globalmente, ha il vantaggio di dare ad ognuno di essi la dovuta importanza, sia che si unisca agli altri, dando origine al quadro depressivo, sia che si presenti singolarmente. Ognuno di essi, quando presente nella vita di qualcuno, può avere un peso tale da comprometterla e non dovrebbe perciò essere sottovalutato. Ogni sintomo di depressione, anche in assenza di una depressione vera e propria, rappresenta un buon motivo per consultare uno psicologo, per esempio digitando su internet le parole-chiave Psicologo Milano Depressione.
1– Anedonia
Con questo termine si intende la diminuita capacità di provare piacere. Quando si è depressi, si può assistere ad una perdita di piacere in molte delle attività che prima si consideravano piacevoli oppure ad una scarsa ricettività verso stimoli solitamente ritenuti piacevoli.
2– Disforia
La disforia è una qualità negativa dell’umore, che va distinta dalle normali reazioni di tristezza o infelicità alle situazioni avverse. Una delle sue caratteristiche della disforia è la sua variabilità nel corso della giornata. Essa è generalmente peggiore al mattino per migliorare durante il giorno, pur non essendo questo un modello stabile per tutte le persone.
È importante notare che alcune persone identificano questo disturbo come una sofferenza di tipo fisico, faticando a riconoscerlo come sintomo di depressione.
3– Malfunzionamento sociale
Secondo molti studi, le persone depresse riferiscono di avere una rete sociale ridotta e meno supportante e contatti meno frequenti con gli individui che ne fanno parte.
Ci sono differenze significative anche nella qualità, oltre che nella quantità, delle relazioni, nel senso che gli individui depressi – o inclini alla depressione – non si sentono a proprio agio nelle interazioni con gli altri o percepiscono tali interazioni come inutili o negative.
Si è visto che per esempio, quando intraprendono una conversazione, le persone depresse sorridono meno di quelle non depresse, tendono a mantenere meno il contatto visivo con l’interlocutore, parlano in modo più lento e monotono e impiegano più tempo nel rispondere. In merito ai contenuti della conversazione, le persone depresse fanno commenti molto più orientati su di sé e negativamente connotati rispetto ai non depressi.
Per quanto riguarda nel dettaglio le relazioni importanti, ad esempio quella coniugale, esse sono caratterizzate da alti livelli di distruttività, esplosioni emotive negative e incongruità tra messaggi verbali e comportamenti non verbali (dove la comunicazione non verbale è più negativa di quella esplicita).
In sostanza, l’insoddisfazione nelle relazioni e la percezione di uno scarso sostegno sociale, specialmente quando si affrontano momenti stressanti, possono far precipitare o esacerbare la depressione.
4– Bassa autostima
L’autostima coincide con la valutazione complessiva, intrisa di affetti, che un individuo fa di sé stesso. Essa si mantiene costante nel tempo ed è difficile che si modifichi. Crolla negli stati depressivi, in cui l’individuo è portato a svalutarsi, per esempio addossandosi la responsabilità di minimi insuccessi che vengono esagerati.
Se da una parte è un sintomo di depressione, d’altro canto si può affermare che la bassa autostima ne sia anche una causa, in quanto mantiene la soglia della depressione più accessibile a eventi di vita negativi, talvolta anche banali.
Una persona con un nucleo centrale di autostima inadeguato può non sperimentare un’autostima momentaneamente alta neanche quando ha raggiunto un successo in un’area importante. Al contrario, le persone con un elevato nucleo di autostima non sperimenteranno un suo significativo calo neanche dopo il fallimento nel raggiungimento di un obiettivo.
5– Vergogna e Colpa
In gran parte della letteratura psicologica non si tiene sufficientemente conto della differenza tra sentimento di vergogna e sentimento di colpa.
Nel fare questa distinzione, si può dire che la colpa coinvolge valutazioni negative di sé per specifici comportamenti che spesso includono un danno a qualcuno o a qualcosa e a cui possono fare seguito azioni riparative. La vergogna invece è un’esperienza molto più globale che coinvolge l’intero Sé e induce a volersi nascondere dagli altri. La vergogna è molto più strettamente correlata alla depressione del senso di colpa e predispone maggiormente al rischio di suicidio.
6– Difficoltà di memoria e di concentrazione
Sono sintomi cognitivi che colpiscono la capacità dell’individuo di utilizzare la “memoria di lavoro”, quando si esegue un compito, e di concentrarsi nello svolgimento di una normale attività, con la conseguenza di fare fatica a portarla avanti. È chiaro che questi sintomi si ripercuotono negativamente su aree come il rendimento scolastico o le funzioni lavorative, compromettendo ambiti sociali centrali quali la scuola o il contesto del lavoro.
7– Problemi alimentari
Il comportamento alimentare durante la depressione tende prevalentemente verso la perdita dell’appetito e di peso. Può essere presente tuttavia una preferenza per cibi ipercalorici e con elevato contenuto di carboidrati – scelti più che altro per il gusto che non per il loro valore nutritivo -, che porta ad un aumento di peso.
Generalizzando, si è visto che le persone che normalmente mangiano senza restrizioni tendono a rifiutare il cibo durante un episodio depressivo, invece persone con un regime alimentare solitamente sottoposto a restrizioni si lasciano andare ad un consumo di cibo maggiore e meno controllato se depresse.
8– Disturbo del sonno
I cambiamenti riguardanti il ciclo sonno-veglia possono manifestarsi in due modi opposti, ossia con l’insonnia oppure con l’ipersonnia. Mentre è chiaro a tutti in cosa consiste l’insonnia, il termine ipersonnia si riferisce ad un aumento delle ore di sonno di cui si ha bisogno, per cui la persona che la sperimenta fatica soprattutto a svegliarsi al mattino e ad iniziare con la giusta carica la giornata che ha davanti, pur avendo dormito un numero di ore sufficiente.
9- Agitazione e rallentamento psicomotorio
L’agitazione ed il rallentamento sono le due varianti con cui si può manifestare la modificazione del comportamento non verbale dei pazienti con depressione.
10– Perdita di interesse
Oltre ad essere un disturbo riferito alla tonalità dell’umore, la depressione si configura anche come un malessere delle idee e della motivazione. I deficit motivazionali, descritti come perdita di interesse, sono una caratteristica centrale della depressione. Ciò si traduce in una generale apatia verso quasi qualsiasi cosa o attività della vita quotidiana. Il valore positivo che la persona in passato attribuiva a conversazioni amichevoli, attività sociali, ludiche, lavorative o ricreative è venuto meno al punto che quasi tutto risulta svuotato.
11– Disperazione
La disperazione ha molto a che fare con il senso di impotenza, ovvero con l’aspettativa di eventi negativi su cui si pensa di non avere nessun controllo o di non poter esercitare nessun effetto.
Qualunque terapia che intacca la disperazione e restituisce la speranza dovrebbe essere efficace contro una particolare categoria di depressione che un tempo veniva chiamata appunto “depressione da impotenza”.
12– Tentativi di suicidio
I tentativi di suicidio sono dei suicidi non portati a termine. In questo senso rappresentano più che altro degli atti dimostrativi attraverso i quali si cerca di destare l’attenzione e l’interesse degli altri: una sorta di richiesta di aiuto “agita”. Non bisogna però sminuire i tentativi di suicidio, dando per scontato che la persona che li ha messi in atto non arriverà mai a compiere un gesto definitivo. È impossibile infatti, anche per un esperto, fare delle previsioni attendibili su se e quando qualcuno proverà a togliersi la vita. È invece necessario provvedere seriamente alla cura della persona. In questi casi, oltre alla psicoterapia, può essere necessario un supporto farmacologico.
Questo non vuol dire tuttavia che la ricerca con Psicologo Milano Depressione non sia più opportuna: la cura farmacologica infatti da sola non è sufficiente; semmai in alcuni momenti va aggiunta alla psicoterapia. E, di solito, psicologi e psicoterapeuti (tutti rintracciabili, previo sguardo al curriculum con Psicologo Milano Depressione), conoscono psichiatri a cui fare riferimento se necessario.